VIGOR – PRATO: 0 – 1 (0/0 – 0/0 – 0/1)
CAMPIONATO REGIONALE GIOVANISSIME
Campo Sportivo di Troghi
Domenica 19.01.2020 ore 10.30
Ultima partita e mai una gioia. Una gara dominata per cinquantotto minuti su sessanta conclusa con la sconfitta contro il Prato che, a mio avviso, ha meritato senza dubbio la vittoria. La Vigor ha eseguito solamente due veri tiri in porta in tutta la gara e solo possesso palla, molto volte sterile. Non è più la formazione che si vedeva calcare sui campi di gioco fino a Natale, adesso è la brutta, brutta, brutta copia di quella rosa. Se ancora adesso, non riusciamo a gestire uno stop da soli, un controllo di palla tranquillo, un passaggio certo ma soprattutto ad ALZARE LA TESTA al momento del controllo della sfera prima di lanciarla o forse è meglio dire buttarla in ogni luogo e in qualunque posto ma state sicuri non dove ci sono le vostre compagne, si va poco ma poco lontano, Aver vinto sul campo dell’Arezzo, prima di Natale, non vuol dire che siamo arrivati ma solo che siamo appena partiti. La difesa deve essere più consapevole dei propri mezzi, avere sicurezza di se stessa e avviare l’azione in maniera certa e sicura. Il centrocampo deve farsi sempre trovare pronto, utilizzare gli spazi vuoti e ripartire con superiorità numerica nell’azione. Gli attaccanti devono anticipare SEMPRE il loro avversario e non aspettare la palla, sperando che il Signore colpisca con un fulmine la giocatrice avversa. Ecco questo deve accadere in una partita ed è quello che non abbiamo visto oggi. Ripeto, onore al Prato, che con una bella partita di contenimento ha dato poche possibilità di tiro, ma c’è anche da rilevare che le Gufotte hanno messo molto del loro perché questo accadesse. Al prossimo allenamento si resetterà tutto e ripartiremo dall’inizio quindi testa bassa, silenzio, correre, pedalare e stop. Chi predica sa già la strada che deve imboccare.
Vigor CF: Bresolin, Bartalesi, D’Orazi, Iaiunese A., Iaiunese M.G., Ermini, Huberova, Dettori, Dafichi, Bassilichi, Mancini, Giachi.
Allenatore: Paolo Neri Serneri.
